» Breathless Love, It's you I feel

Questo, è solo l'inizio.

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    NOTE: Ecco un nuovo inizio.
    Continua qui la storia travagliata di Bill e Anny.
    Direi di iniziare con un piccolo riassunto.
    Dal prossimo post si inizia a scrivere davvero.

    Breathless Love, It's you I feel








    Anny, ragazza di Loitsche, paesino vicino Magdeburgo, con solo la mamma come genitore, per via di problemi di alcool-dipendenza del padre, che le ha lasciate da molto tempo, ha 17 anni quando conosce Bill, Bill Kaulitz, il cantante dei Tokio Hotel.
    Fanno entrambi il quinto liceo. (prima pagina)
    Durante il primo giorno di scuola i ragazzi entrano subito in contatto l'uno con l'altro, rendendosi presto conto di amarsi, ma i guai non tardano a presentarsi. (seconda pagina)
    Colui che ne causa la maggior parte è Thies, ex fidanzato della protagonista, che continua a volerla, in modo quasi ossessivo tanto che arriva a ricattare prima lei, poi Bill, che cade nella trappola e la lascia per evitare che gli facesse del male. (terza pagina)
    Dopo inutili sofferenze i due ragazzi si rimettono insieme e passano il Natale serenamente.
    Più il tempo passa, più i due ragazzi sono uniti e si rendono conto di non riuscire a stare lontani.
    A scuola intanto gli studi procedono e la gita finalmente arriva.
    (quarta pagina)
    La coppia passa dei momenti stupendi e scopre Thies che estorce dei soldi ad un ragazzo più piccolo.
    Bill e Anny avvisano la professoressa che li accompagna e Thies giura di vendicarsi.
    Quando gli studenti tornano dalla gita, Anny scopre che suo padre è a casa.
    Dopo troppo tempo senza di lui, si sente confusa.
    Esce con Bill ma anche Thies peggiora la situazione, toccandola.
    Il suo raagazzo, furioso, allontana il suo rivale e i due tornano a casa.
    Dopo un po' Bill si presenta ufficialmente ai genitori di Anny ma il ragazzo ha un tour da iniziare e parte lasciandola da sola a Loitsche. (quinta pagina)
    A Marzo Anny va a fare visita alla mamma di Bill, che la informa di una malattia di suo figlio alle corde vocali.
    Bì non può cantare e parlare per un bel po' di tempo anche se si rimette in fretta.
    I due ragazzi provano a passare una notte insieme ma Anny non è pronta anche se Thies compare proprio nel momento meno opportuno cercando, poco tempo dopo, di violentarla. (sesta pagina)
    Dopo questo avvenimento Anny si reca da una collega di sua madre, psicologa anche lei: la dottoressa Heila Schneider, che la aiutera a superare il trauma.
    (settima pagina)
    Bill intanto si vendica e si scaglia su Thies quando meno se lo aspetta mentre a scuola si diffondono false notizie che incolpano la protagonista.
    A maggio poi, finita la scuola, la coppia con Tom e la sua ragazza, cioè la migliore amica di Anny, Arianna, va in vacanza.
    Sole, mare, finissima sabbia. Tutto meraviglioso.
    Lì i ragazzi passano la prima notte insieme ma al loro ritorno le notizie non sono buone: i paparazzi li trovano e scattano molte foto che rendono pubblica la loro relazione.
    Le vacanze estive passano velocemente e l'anniversario è alle porte.
    Prima però, Bill confessa alla sua ragazza di essere stato dipendente dalla droga per un certo periodo di tempo; oramai era tutto passato.
    (ottava pagina)
    Anny raggiunge Bill ad Amburgo dove ha iniziato le registrazioni del nuovo disco ma, poco prima di partire, vede delle foto che lo ritraggono assieme ad un'altra ragazza.
    Una volta lì Bill confessa di aver bevuto molto e di essere stato con un'altra ragazza, che l'aveva convinto ad assumere una bevanda altamente alcolica.
    Si sente subito in colpa e cerca di rimediare in ogni modo ma Anny non è intenzionata a digli che l'ha perdonato, anche se dentro di sè l'aveva già fatto.
    I ragazzi dopo un po' fanno pace ma Bill, dopo aver preso una dose eccessiva di calmanti, sta male, molto, molto male.
    (nona pagina)
    Non riesce ad aprire gli occhi ed è fermo in un letto d'ospedale.
    Anny è distrutta mentre lui sta sempre peggio fino a quando non si riprende, lentamente, e torna dalla sua ragazza.
    (decima pagina)
    Tom qui assume un ruolo importantissimo perchè è sempre lui a sostenerla e a consolarla quando è in difficoltà.
    E' il suo migliore amico.
    Anny decide poi di andare a vivere da Bill, perchè pensa che oramai sono diventati talmente uniti, che sarebbe stata la cosa migliore.
    Lei quindi si reca dai suoi genitori e li informa dell'accaduto : il padre non prende bene questa notizia e litiga con lei, accettando infine, anche se a malincuore, il suo trasferimento.
    (undicesima pagina)


    NOTE: in questa seconda parte vedrete anche i players di Youtube, spezzoni di canzoni e chi più ne ha più ne metta!
    Spero vi piaccia! Per qualsiasi modifica aggiornerò qui.



    Ora, cosa succederà?

    Edited by ‚annì»TH; - 10/6/2010, 12:51
     
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    Capitolo 1
    La festa

    Un bacio.
    Le lenzuola bianche che brillavano alla luce del sole.
    Un bacio dolce, romantico.
    Le sue labbra morbide sulle mie, il suo corpo vicino al mio.

    "amore..." una voce, la sua, che mi invitava ad uscire dal mondo dei sogni, per venire da lui, nella realtà.
    "Bill... che succede?"
    "Devo andare..."

    Un altro giorno.
    Era il 22 dicembre 2008.
    Faceva freddo, senza di lui vicino.
    Sentii qualcosa sul letto. Cosa poteva essere?
    Ancora quella leggera pressione che mi spostava leggermente le coperte.
    Mi voltai.
    Kasimir, il nostro gattino stupendo.
    Salì sopra di me con le sue piccole zampine candide.

    "Buon giorno piccolo!"
    Mi alzai e lasciai il gattino lì.
    Avevo solo una canotta e gli shorts. Avevo davvero freddo.

    "Amore sei già andato via?"
    Pensai che se ne fosse già andato.
    Le sue braccia calde mi avvolsero.

    "Oh sei qui!"

    Mi baciò il collo.

    "Buon giorno principessa! Ti ho portato Kasimir!"
    "Si è visto, è sempre stupendo!"
    "Amore io devo andare, è tardi. A dopo. Ti amo!"
    "Anche io amore!"
    "Sarei rimasto volentieri a letto con te."
    "Dai vai Bì, sennò fai ritardo."

    Sorridemmo e lo accompagnai alla porta.
    Tornò nel primo pomeriggio.
    Non era da lui, solitamente era a casa di sera, non prima.

    "Amore, stasera mi hanno invitato ad un party, con Tom, Georg e Gustav, ma io vorrei portare anche te, non è giusto che rimanga da sola. Arianna viene, se vuoi..."
    "oh ma non ci sono i..."
    "Si, ci saranno sicuramente, ma penso che tu non possa stare relegata in casa. Prima o poi la gente dovrà farsene una ragione"
    "Ma non ho un vestito elegante qui, li ho lasciati a Loitsche quei pochi che ho"

    Mi invitò a chiudere gli occhi.
    Li aprii vicino al tavolo del salone.
    C'era un grande pacco poggiato su.
    Bill mi guardò dolcemente.

    "Dato che mi ero accorto che non avevi un vesito elegante qui, ci ho pensato io. Dimmi se ti piace!"

    Aprii la scatola.
    Era un vestito bellissimo.
    Bianco, lungo, con le maniche orlate di brillantini, leggermente scollato davanti, con una sciarpetta leggera e sottile.

    "Ma è meravglioso. Non dovevi amore!"
    "Allora vuoi venire?"

    Sorrise.

    "oh va bene faccio subito."

    Tornai dopo una ventina di minuti.

    "Come sto?"

    Mi aspettava vicino alla porta.
    Mi guardò.

    "Sei stupenda. Davvero. L'ho detto che sei la luna; sei venuta qui solo per me"

    Sorrise e si avvicinò a me.
    Anche lui era elegante, bellissimo.
    Mi accarezzò i capelli.

    "Io non so come comportarmi con i giornalisti"
    "Tranquilla, sii te stessa."
    "Ci proverò."

    Mi prese per mano e prese la macchina.
    Arrivammo un po' in ritardo, infatti sia Arianna che Tom erano alla festa.
    Bill mi teneva sempre la mano mentre ci scattavano foto di qua e di là.
    Finalmente riuscimmo ad entrare.

    "Ce l'abbiamo fatta!"
    "Eh si, hai visto che non è stato poi così traumatico?"
    "Si Si è vero"
    "ora... godiamoci la festa!"

    Sorrise e ci sedemmo ad un tavolo.
    C'erano molte persone famose. Si avvicinò una certa Kerli, che io non conoscevo affatto prima di allora.
    Salutò Bill stampandogli due baci sulle guance.
    Sembrava che fossi invisibile.

    "Ciao Bill!"
    "Ciao Kerli, come va?"
    "Benissimo! Chi è questa ragazza?"

    Mi guardò.

    "E' la mia ragazza, Anny"

    Mi guardò e si sedette tra me e lui prendendo una sedia da un altro tavolo.

    "E' quella delle foto delle Maldive?"
    "Si..."
    "ah, ma ne ho viste altre"
    "Erano false."
    "capisco, vi siete dati da fare! Potevate invitarmi nel viaggio" Disse sarcastica.

    Mi squadrò per bene.

    "Sai tesoro dovresti essere più estroversa e magari non far vedere qualche imperfezione! Sei troppo magra!"
    "Si ma per me è la prima volta che..."
    "si ok capisco, ma sono lezioni di stile. Da dove vieni?"
    "Da Loitsche"
    "Ah ecco, ora capisco il problema, lì c'è gente che non fa nulla oltre a tagliare legna!"
    "Ma cosa dici? Ci sei mai andata?"
    "No cara, io non vado in posti del genere!"
    "Allora evita di giudicare."
    "Ha la lingua veloce Bill!"

    Lei scoppiò a ridere mentre lui si limitò a guardarla.

    "Chissà perchè ha scelto proprio te."
    "L'ho scelta perchè è una ragazza meravigliosa, con un carattere ed un aspetto che tu non avrai mai, perchè è unico. Ci si vede, Kerli."

    Se ne andò schizzinosa.
    Mi dava fastidio questa gente che giudica senza avere un minimo di elementi su cui basarsi.

    "Amore non te la prendere, quella mi va dietro da una vita e non ha ancora capito che mi sta sulle palle!"
    "Si... è davvero insopportabile."
    "Dai amore ci sono io, quando vuoi andiamo a casa. Non vedo l'ora di coccolarti un po'."
    "Qui penso che non sia proprio il luogo adatto"

    Sorrisi.

    "Per questo non vedo l'ora di andarmene."

    Mi fece un'occhiolino.

    "Stiamo un altro po' e poi andiamo"
    "Mi va benissimo!"

    Tom si avvicinò al tavolo con gli altri e cenammo tutti insieme.
    Parlai molto con Georg, Gustav era ancora timido con me.
    Era un ragazzo pieno di interessi, molto simpatico e gentile.
    Era proprio bello stare con loro.
    Ci ritirammo verso l'una.

    "E' stata una bella serata vero?"
    "Si Bì è stata davvero bella."

    Si avvicinò e mi diede un bacio.

    "Ti amo così tanto."
    "Anche io, anche io"
    "Cosa farai per Natale?"
    "Penso di dover tornare da mamma e papà."
    "Lo stesso io, ma mi porto anche gli altri ragazzi! Da soli non si può stare!"

    Sorrise contento.

    "Ora andiamo a letto? Sono stanco morto ma vorrei stare un altro po' con te..."
    "Oh anche io. E con Kasimir"

    Sorrisi e lo presi.

    "Ciao piccolino, ora noi andiamo a nanna, vuoi venire?"

    Miagolò e ci seguì in camera...

    Edited by ‚annì»TH; - 1/6/2010, 22:50
     
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  3. ‚Dì
     
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    Buondì tesorinooo!
    Ok eccomi, l'altra volta ho letto ma non ho commentato .-.
    Scusa...

    Va beh... come inizio,
    mi piace, mi piace e mi piace....stupenda come sempre.
    Voi due sempre più innamorati eh...
    Comunque aspetto il seguito, mi hai detto che sucederanno un po' di casini...
    beh non vedo l'ora ù.ù
    Muahahaha -ride maleficamente-

    A proposito della Keli, un giorno dobbiamo metterci d'accordo ehh ù.ù Ok?

    Ciaooo, bacìoneee.
    Ti voglio tanto tantissimo bene
     
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    Grazie per il magnifico e, soprattutto, lunghissimo commento tesoro mio <3
    NOTE: non sapevo che titolo dare al chappy .-.




    Capitolo 2
    Bla bla bla...


    Il giorno dopo sui giornali ci fu il putiferio.
    "La ragazza di Bill Kaulitz aggedisce verbalmente Kerli"
    Questi erano i titoli.
    Era davvero assurdo di come la gente capovolgeva le notizie in questo modo.
    Ero proprio turbata quando lessi l'articolo. Non era giusto che soltanto perchè non ero famosa, avrebbero dovuto trattarmi peggio delle star.
    Non sapevo se Bì avesse letto gli articoli, era già andato in studio quando mi ero svegliata.
    Qualcuno bussò alla porta.
    Aprii.
    Era Georg.

    "Ciao Anny!"
    "Ciao Georg! Entra entra. Come mai qui?"
    "Sono venuto a portare il cane di Tom, mi ha chiesto la cortesia"
    "Ah capisco. Stavo facendo colazione, vuoi favorire?"
    "Oh ehm, grazie!"

    Kasimir quando lo vide rizzò il pelo e mise gli artiglietti.
    Forse non gli stava simpatico.

    "Che succede al gattino?"
    "Forse è un po' nervoso."
    "Bah... ho letto i giornali stamattina. Sei finita nella prima pagina dello spettacolo di quasi tutte le riviste"
    "Wow. Si direbbe che stanno facendo di tutto per farmi calare la reputazione. Chissà chi ha spifferato questa falsa notizia!"
    "Ah non ne ho idea. Forza, si sistema tutto"
    "Ma si. Non mi interessa niente dei giornalisti. Penso che se continuano magari dovrei farmi avanti. Fare un'intervista e mettere le cose in chiaro."
    "Se te la senti perchè no!"

    Quando se ne andò rimasi un po' a pensare.
    Mi ha guardato sempre in modo particolare, per tutta la conservazione.
    Gli chiesi a che ora sarebbe tornato Bill e mi rispose che per le sei circa era a casa.
    In effetti non si sbagliava.
    Tornò a casa che aveva un diavolo per capello.

    "Ciao Amore!"
    "Ciao..."
    "Che succede?"
    "Ah niente, mi hanno soltato chiamato delle stalkers e i giornali non fanno altro che parlare male di te!"
    "Ti hanno chiamato delle stalkers?!"
    "Si, si. Ti hanno minacciata. Non avendo il tuo numero sono riuscite a trovare il mio."
    "Ti ho messo proprio nei guai. Mi dispiace tantissimo, credimi."
    "Ma pensi davvero che sia colpa tua? Ma cosa dici amore! Sono loro le pazze. Non ti devono toccare."
    "Bill io..."

    Mi posò l'indice sulle labbra.

    "Tu non c'entri. Devono capire che ora io ho trovato la persona giusta."

    Sospirai.

    "Dai tranquillizzati un po', è inutile che ti agiti, non risolverebbe nulla"

    Sorrisi per rassicurarlo un po'.
    Ricambiò respirando profondamente.
    Si stese sul divano.

    "Ho quasi finito Phantomrider"
    "Che bello! E il resto come va?"
    "Per ora tutto bene"
    "Amore, tu pensi che all'università mi riconosceranno?"
    "Beh non so. Se conoscerai fan penso di si..."
    "In effetti hai ragione!"
    "Sai tesoro stavo pensando ad una cosa."
    "Cosa?"
    "Che il nostro sito avrebbe bisogno di una rimodernata. Se ti va puoi benissimo farlo tu! A me farebbe davvero piacere!"
    "davvero?"
    "Certamente!"
    "Grazie!"

    Lo baciai.

    "Spero che rimarremo per sempre insieme."
    "Anche io, davvero."

    Mi fece sedere vicino a lui.

    "Oggi è venuto Georg a casa"
    "Come mai?"
    "Mi ha detto che doveva portare il cane a Tom."
    "Ma lui l'ha portato ieri."
    "Come?"
    "Si, mio fratello l'ha portato ieri a casa. Sta nel giardino"
    "Ah. Allora si sarà confuso."
    "Boh si, probabile. E' rimasto colpito da te."
    "Ehm... mi fa piacere. Spero solo che non pensi a qualcosa di diverso."
    "No, non penso proprio. Lui preferisce non occuparsi al momento e soprattutto deve tenere conto che sei già fidanzata. Io sono tuo, tu sei mia"

    Sorrise.

    "Ti piacerebbe un giorno di avere dei bambini?"

    Chissà come mi era spuntata la domanda.
    Non ne avevamo mai parlato.

    "Certo! Mi piacerebbe si. Ora però siamo troppo giovani e sicuramente non sarebbe il massimo avere un padre che viaggià su e giù per il mondo, senza averlo a fianco."
    "Oh ma sicuro. Io non ho detto mica che lo vorrei ora, magari tra un bel po' di anni!"

    Ridacchiai.

    "Si, ci pensermo quando arriverà il momento"
    "Mi sembra strano che non abbiamo avuto più notizie di Thies."

    Come era riuscito a pensare a quello?
    Solo ricordare quello che avrebbe potuto farmi mi incupì.

    "Non lo so e, sinceramente, non lo voglio sapere"
    "Scusa se ti ho rimesso in testa tutti quei brutti ricodi, davvero mi dispiace tanto, ma Loitsche, da quello che mi ha detto Gordon, è sempre infestata dai suoi compagni. Mi ha detto che ora si da anche a piccoli furti. E' diventato peggio di quello che ci aspettavamo."
    "Io non mi meraviglio affatto. Tornerà a tormentarmi prima o poi. Ne sono sicura."
    "Amore ora pensa solo a stare traquilla. Non vivere con questa agitazione. Ci sarò io, se dovesse tornare, a proteggerti."
    " Si! Il super-Bill!"

    Scoppiammo a ridere insieme.

    "Ma dai, io ho anche la vista laser. Non immagini i miei poteri. Devo essere in incognito no?!"
    "Si, certo!"
    "Ho anche il bacio magnetico."
    "E cos'è questo?"
    "Se mi baci non ti allontani più da me. Sappilo."
    "Certo."

    Mi baciò.
    Quando si allontanò lo portai vicino a me, per baciarlo di nuovo.

    "Visto?"

    Sorrise e le sue labbra tornarono sulle mie.
    Intanto fuggivano dei pensieri dalla mia mente.
    Ricapitolando: cosa stava tramando Georg?, Phantomrider procede, le stalkers attaccano, ci sono dubbi pre-universitari, sito del gruppo da rimodernare, Thies tornerà -sembra solo una sensazione, o almeno si spera- e Bill ha i super poteri .
     
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  5. ‚Dì
     
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    CITAZIONE (‚annì»TH; @ 1/6/2010, 23:01)
    Grazie per il magnifico e, soprattutto, lunghissimo commento tesoro mio <3

    E di che tesoro mio!


    Mmh >.> devo scoprire cosa trama Hagen.
    Speriamo non si metta tra di voi, altrimenti... lo rado a zero ù.ù

    Scherzo, il capitolo e' bello mi piace molto.
    Ora inizio un po' a immaginare che casini succederanno.
    Va beh, tu intanto continua, presto eh??

    Ciao 'moree ti voglio tantissimo bene.
     
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    grazie tesorina mia
     
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    Note importanti: questo è il capitolo a cui tengo di più fino ad adesso.
    Troverete una sorpresa direttamente da Youtube in questo capitolo.
    Vi prego solo di una cosa.
    Quando vedete i pezzi del testo della canzone, cercate di andare con la voce di Bill e di mantenere lo stesso ritmo nella lettura.
    Così ogni parte di testo combacierà con la canzone.
    Perciò, alzate un po' il volume.
    Lasciatevi cullare da Phantomrider, una canzone che mi da veramente tante emozioni.
    E' la mia preferita ma non l'unica.
    Ci saranno altri capitoli fatti così quindi ditemi se vi piace l'idea in un commento.
    Baci e buona lettura!

    p.s. perdonatemi per la scarsa qualità audio <3



    Capitolo 3
    Phantomrider

    Per la vigilia di Natale tornammo a Loitsche.
    Nevicava ininterrottamente da tutto il pomeriggio.
    Quando scesi dall'auto il "lenzuolo bianco" che copriva la terra mi arrivava alla caviglia.
    Come al solito andai a casa ad aiutare i miei con i preparativi e, una volta finito il cenone sarei andata da Bì.
    C'erano anche le mie cugine. Quanto erano cresciute.
    Verso le 21.00 arrivarono tutti i parenti.
    Mio padre era raggiante. Il primo Natale che passava con tutta la famiglia al completo.
    Riuscii a sentire quel calore particolare, quello che provai solo tantissimo tempo fa, quando lui era ancora a casa.
    Stranamente le mie cugine smisero di frignare quando scoprirono che erano venuti anche Georg e Gustav.
    Sembrava avessero un debole per loro.
    A mezzanotte e mezza andai a casa dei ragazzi.
    Mi aprì Gordon.

    "Hey Anny, come sei bella!"
    "Buonasera! Grazie!"
    "Entra pure"
    "Grazie, si, fa davvero freddo fuori!"
    "Ti ricordi un anno fa? Quando venisti qui e Scotty ti salt addosso?"
    "Eh si che mi ricordo è passato così tanto tempo."
    "Si, sono successe davvero tante cose."

    Mi sorrise.
    Sentii qualcuno prendermi il polso.
    Pensai subito a Bill e mi voltai.
    Era Georg.

    "Ciao Anny!"
    "Hey Georg"

    Mi chiesi subito dove fosse Bill.

    "Sei stupenda"
    "Nah non esageriamo"
    "No sul serio."
    "Grazie!"
    "Scusami Gè dov'è Bill?"
    "Ehm, vedi... io..."

    Tom scese le scale e venne da me, con Arianna al seguito.
    Mi abbracciò forte e mi diede un bacio sulla guancia.

    "Ciao Anny!"
    "Ciao Tommì! Scusami sai dov'è Bill?"
    "Devi seguirci di sopra."

    Si aggiunse anche Gustav.
    Perchè tutti mi stavano portando di sopra?
    Chissà cosa si era inventato.
    Tom aprì lentamente la porta della camera.
    C'era la batteria, il basso, la chitarra e, più avanti rispetto agli altri c'era lui, con l'asta del microfono in mano.
    La luce era quasi spenta.
    Ero rimasta immobile.
    Tutti gli altri mi superarono e si posizionarono vicino ai loro strumenti.
    Iniziarono a suonare una canzone stupenda.



    Bill mi guardò e cominciò a cantare.
    Mi sedetti sul letto accanto a loro.
    Una melodia così dolce, tanto da far chiudere i miei occhi per lasciare spazio all'immaginazione.

    "Gas and blood,
    Is all I’ve got
    In you I trust
    The final exit’s
    Passin’ by...."


    Una strada, sempre dritta e una sola macchina che la percorre.
    Il cielo è scuro, la nebbia sottile avvolge tutto, lasciando soltanto vedere, oltre il suo velo, una luce.
    Una sola luce che il guidatore, il guidatore fantasma, segue incessantemente.
    La luce che lo porterebbe ad essere libero ma per sempre lontano da lei.
    Le ruote continuano a girare e lui a cercare il suo amore, la percepisce.

    "Kiss me goodbye
    Into the light
    Like a phantom rider
    I’m dying tonight
    So dark and cold
    I drive alone
    like a phantomrider
    can't make it all on my own"


    Un solo bacio di addio gli basta poichè senza di lei non può vivere.
    Di addio si, perchè lui deve andare...

    "Promises
    I scratched so deep
    In your empty seat..."


    Ha impresse nel profondo tutte le promesse d'amore che aveva pronunciato.
    Il suo sedile vuoto.
    Desidera darle l'ultimo bacio prima di svanire.
    Un bacio in cui le avrebbe trasmesso tutto ciò che prova, tutto il suo amore.
    E' uno spirito, un essere che può solo stare nel suo mondo, ma che farebbe qualsiasi cosa per poter vivere gli ultimi momenti con colei che ama.
    E' tutto così freddo e lui si sente sempre più solo.

    "I’m dying tonight
    So dark and cold
    I drive alone
    like a phantomrider
    can't make it all on my own
    can't make it all on my own
    I don’t know your name
    But still believe
    Now it’s the time
    For you and me
    Time for you and me
    Time for you and me...
    Now I'm here.
    No more fears
    Angel, don’t you cry
    I’ll meet you
    On The other side
    "


    Ora è lì, vicino a lei. Nessun pericolo si insinuerà tra loro, ma ha paura.
    Paura di non poterlo guardare, toccare mai più perchè sa che l'unico, insormontabile ostacolo è ciò che lui sta per vivere: la morte.
    Piange e lui le sussurra dolci parole per tranquillizzarla anche se, lo sa bene, non tornerà.
    Il suo sedile vuoto.
    Le stelle cadono, segno che il cielo sta piangendo per loro.

    "I drive alone
    Like a phantomrider,
    can't make it all on my own..."


    Il guidatore fantasma trova la pace quando le è accanto, quando la abbraccia, la sfiora, la bacia.
    la allontana per evitare di soffrire più di quanto stia già provando.
    Entra in quella luce, lei non può fare nulla, non è il suo momento.
    E anche se non lo può più vedere, lui è lì con lei. Sempre.

    "I am here, here.
    Leave me alone"


    E' solo aria, che le permette di respirare e, senza di essa, le manca la vita.

    "the Phantomriders
    Always die on their own..."








    ....
     
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    Capitolo 4
    Georg?!


    Quando finì di cantare corsi ad abbracciarlo.
    Piangevo ma non ci feci caso.
    Mi strinse e posò le mani sulla vita.
    Ci lasciarono da soli.

    "io..."

    Mi fermò prima che potessi finire.

    "Avrei voluto he suonassimo fuori ma purtroppo nevicava troppo"

    Si allontanò un po' e mi accarezzò la guancia lasciando la mano ferma.
    Mosse solo il pollice per togliere le lacrime che scendevano.

    "Grazie."
    "Grazie a te amore mio. Senza di te non avrei mai potuto scrivere questa."

    Avrei voluto dire mille cose, troppe forse, ma non riuscivo a descrivere quello che Phantomrider mi aveva trasmesso, mi limitai a stringerlo di più, poggiando la testa sulla sua spalla.

    "Su, non piangere."

    Mi sorrise.

    "Angelo non piangere..."

    Le parole della canzone...
    Tirai un respiro profondo e riuscii a calmarmi.

    "Scusa se ho reagito così, davvero scusami. Non è perchè non mi sia piaciuta, anzi era... non so come descrivere quello che mi hai dato."
    "Tranquilla amore. Non devi scusarti. Mi basta sapere che ti è piaciuta almeno un po'"
    "Mi è piaciuta tantissimo. E' stupenda, meravigliosa. E' il più bel regalo che mi avresti potuto fare. Il più bello di tutti."
    "E' questo, per me, è il regalo migliore che mi avresti potuto fare."

    Mi sollevò il viso e mi baciò.
    Quando si allontanò parlai io per prima.

    "Promettimi una cosa..."
    "Tutto."
    "Di... non lasciarmi."
    "Ma io non ti lascerò mai."
    "Questa canzone mi ha fatto così pensare..."
    "Oh tesoro ma devi stare serena. Io non ti lascerò mai. Il nostro amore durerà per sempre. Tu sei l'anima, la luce, di quel guidatore capisci?"
    "Ti amo"
    "Anche io ti amo e... Buon Natale!"

    Sorrisi.

    "Ti ricordi un anno fa?"
    "Oh certo che mi ricordo e vorrei ripetere l'esperienza di passare tutta la notte con te"

    Mi fece un occhiolino.

    "Ma dai..."
    "Beh la camera penso che sarà occupata stasera. Colpa di Tom e Arianna che festeggeranno la loro prima notte insieme!"

    Scoppiò a ridere.
    Io rimasi shockkata.

    "Come?"
    "Si, Tom ha avuto questa idea stupida solo per i suoi scopi"
    "E per quelli di Ari, spero..."
    "beh dai in fondo è stato originale. Qui noi non possiamo fare nulla"

    Mise il broncio.
    Mi avvicinai e gli accarezzai la guancia.

    "No su amore! Quando torniamo ad Amburgo ci pensiamo. Dopotutto noi non pianifichiamo mai nulla..."
    "Massì sto scherzando, però io ti voglio davvero"

    Incrociò le braccia.
    Io rimasi un po' di stucco.
    Di solito non me lo diceva in modo così esplicito.

    "ehm... non ci posso fare niente se mio padre non ci farebbe stare nemmeno morti in camera da soli per tutta la sera e se qui è occupato..."

    Sorrise.

    "Lasciamo la camera a quei due forza"

    Andammo in camera dei suoi genitori, solo per stare tranquilli.

    "Vuoi uscire un po'? Ha smesso di nevicare ora."
    "Si dai, andiamo."

    Chiese ai ragazzi se volessero uscire ma diedero risposte negative.
    Prese il cappotto e uscì; io lo raggiunsi poco dopo perchè volevo togliere Kasimir dalle grinfie dei suoi cuginetti, che lo stavano trattando male.
    Quando chiusi la porta alle mie spalle qualcuno mi prese e mi coprì le labbra per non farmi parlare.
    Mi portò in un luogo buio anche se non tardai a capire dov'era: il vicolo che portava al giardino della casa dei gemelli.
    Finalmente il ragazzo misterioso mi tolse la mano dalle labbra.
    Ero spaventatissima. Pensai fosse Thies.

    "Si può sapere chi sei?"

    Si tolse il cappuccio.
    Non potevo crederci: Georg.
    Ma perchè mi stava sempre vicino? Perchè non mi toglieva gli occhi di dosso e inventava scuse per venire a casa?
    Decisi di chiederglielo prima che iniziasse a parlare.

    "Georg!"
    "Si, scusami se..."
    "Ma perchè mi hai portata qui?"
    "Senti io avevo bisogno di parlarti in privato. Soltanto che Bill è geloso e non posso allontanarmi troppo"
    "Cosa vuoi dire? E poi vorrei parlarti anche io..."
    "Dimmi..."

    Si mise di fronte a me.

    "Vorrei sapere il motivo per cui tu inventi scuse solo per venire a casa, non stacchi i tuoi occhi da me... insomma sono pensieri davvero dolci davvero ma..."
    "Tu mi piaci. Mi piaci fin da quando Bill iniziò a parlarmi di te. Da oltre un anno cercavo di dirtelo."

    Mi si raggelò il sangue nelle vene.
    Non volevo ferirlo, non avrei mai voluto farlo.

    "Georg vedi... io..."

    Sentii Bill che parlava con la madre sull'uscio, si chiedeva dove fossi finita.

    "Vai Anny. Ne riparliamo."
    "Mi dispiace ma..."
    "Tranquilla vai"

    Mi prese la mano.

    "Buona serata."

    Mi sorrise e si rimise il cappuccio.
    Andai da Bill, voltandomi sempre indietro.
    Non sapevo proprio se dirglielo oppure no.
    Mi corse incontro.

    "Amore dov'eri finita ero preoccupato."
    "Oh no Bì tranquillo. Mentre scendevo ho perso un braccialetto che era andato a finire nella stradina per il giardino di tua madre. Con questo freddo il pavimento è ghiacciato."
    "Eh si. L'hai trovato?"
    "Certo"

    Mi sorrise.
    Facemmo una lunga passeggiata mentre io continuavo a pensare a quello che Gè mi aveva detto poco prima.
    Era così strano ed ero sicura che una mia risposta sarebbe stata determinante per le sorti dell'amicizia tra di loro. Questo sicuramente non avrebbe giovato al gruppo.
    Decisi di parlarne con Tom. Era il mio migliore amico e sicuramente mi avrebbe dato dei consigli preziosi.
    Sapeva come muoversi in questo ambito.
    Alla fine andai a dormire dai miei anche se passai la notte in bianco, a pensare su cosa potessi fare. Tanto valeva rimanere con Bill.
    Con tutti quei baci che ci eravamo dati prima avrei voluto averlo accanto anche quella sera.
    Mi addormentai finalmente alle sei, per svegliarmi solamente cinque ore dopo...
     
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    Capitolo 5
    Quando il passato ritorna...


    Verso le undici e mezza andai a trovare Tom per parlargli.
    Mi aprì Simone, che come al solito sfoderò la sua inconfondibile dolcezza.

    "Scusi tanto Simone per caso..."
    "Se vuoi ti vado a chiamare Bill"
    "Ah a dire il vero stavo cercando Tom..."
    "Tom? E' di sopra"

    Mi sorrise e salii le scale.
    Vidi vicino alla camera degli ospiti, di sfuggita, Georg che mi guardò velocemente e distolse lo sguardo proprio mentre mi voltai un po'.
    Bussai alla porta con il cartello "Danger" sulla facciata.
    Cavolo, si era organizzato Tom. Aveva pure messo gli avvertimenti.
    Ecco Ari. Per poco non mi saltò addosso.

    "Annyyy!"

    Mi portò in camera.
    C'era Tom che si stava vestendo e lei che mi saltellava intorno.

    "Come siamo contenti oggi eh Ari?"

    Sorrisi.

    "Tutto merito mio."

    Tom mi abbracciò.

    "Come mai non sei dal tuo amato?"
    "Beh veramente devo parlarvi"
    "Parlarci?"
    "Si, siete voi i miei migliori amici no?"
    "Ehm....grazie!"
    "Prego Tom"

    Sorrisi.

    "Allora..."

    Mi sedetti sul tappeto mentre gli altri due sul letto.
    Tra un bacio e l'altro non mi stavano proprio sentendo.

    "Oi? Sto dicendo una cosa importante"

    Riuscii a staccarli e finalmente prestarono un po' di attenzione.

    "Ieri Georg mi ha detto che..."
    "Cosa?"
    "Che gli piaccio"

    Tom spalancò gli occhi e piombò vicino a me.

    "Cosa?"
    "Si, hai sentito bene. Si inventava delle scuse per venirmi a trovare ad Amburgo, non mi staccava gli occhi di dosso. Cioè, lui è davvero carino e senza dubbio ha dei comportamenti davvero gentili. Sembra ci tenga davvero. Non vorrei ferirlo per niente al mondo, ma io amo Bill...ora non so che fare capite? Non so se dirlglielo, e quindi si arrabbierebbe con Georg e ne subirebbe tutto il gruppo, oppure stare zitta e lo capirà da solo."

    Tom parlò per primo.

    "Evita di dirgli tutto per ora. Meglio che ti chiarisci con Georg e basta. Se poi lo capirà, pazienza."
    "Si, forse hai ragione. Ma perchè combino sempre qualcosa di sbagliato? Ora tutto il gruppo è a rischio per colpa mia."
    "No, non dire così. Non è colpa tua. Ora prova a chiarirti con lui, vedi come la prende. Stai tranquilla."

    Li abbracciai.
    Scesi le scale, c'era Bill ad aspettarmi.

    "Hey amore non mi hai avvisato?"
    "No... cioè... stavo arrivando da te"

    Sorrisi e andai da lui per abbracciarlo.
    Mi strinse e intanto vidi Gè che ci guardava.
    Mi allontanai da Bì che saltellò in camera a prepararsi per uscire un po' con me.
    Intanto io andai fuori casa e chiesi a Georg di venire.

    "Anny..."
    "Georg senti io non vorrei ferirti per nessuna ragione al mondo ma io... io amo Bill e per me sei..."
    "...un amico, certo. Capisco tranquilla"
    "Mi dispiace tanto, scusami"

    Mi sentivo davvero male. Com'ero dispiaciuta per lui.

    "Tranquilla, davvero. Ora...meglio che vada. Ci vediamo"
    "Ciao"

    Non ero riuscita dire altro.
    Intanto Bill mi prese per mano e si mise di fronte a me.

    "Amore, dove si va?"

    Mi sorrise. Cercai di sembrare più contenta possibile.

    "Dove vuoi tu"

    Mi guardò.

    "C'è qualcosa che non va?"
    "no no amore niente."

    Lo baciai.

    "Che sensazione stupenda..."
    "Si..."
    "Andiamo al parco? Ti va?"
    "Certo! Perchè no?"

    Durante la strada incontrammo alcuni ex-compagni di liceo.
    Quando entrammo vidi Reira.
    Da quanto tempo.
    Sembrava come se fossero passati anni e anni.
    Era cambiata moltissimo, in peggio, naturalmente.
    Si guardò intorno mentre parlava con i suoi amici e ci fissò.

    "Toh, guarda chi c'è! Non ci si vede più da queste parti eh Anny?"

    Decisi di continuare a camminare.
    Meno avevo a che fare con loro, più ero sollevata.
    Andammo più avanti e ci biombò di fronte Thies.
    Sobbalzai per lo spavento e andai a sbattere contro Bill.
    Per tranquillizzarmi mi poggiò le mani sui fianchi.
    Avevo il cuore che mi batteva a mille.
    Non poteva farmi agitare così.

    "Come mai da queste parti?"

    Sembrava che avessi le labbra cucite.
    Pensai subito che, se avesse parlato lui, si sarebbe messo nei guai.

    "Sparisci"
    "Kaulitz è inutile che ti scaldi perchè non avresti possibilità contro di me."
    "Lasciaci stare e vattene."
    "Non hai capito che io potrei farmi la tua ragazza quando mi pare."
    "Cosa?"
    "Ho detto che potrei farmi la tua ragazza quando voglio."
    "Vaffanculo."

    Rise mentre Bill era sempre più nervoso.

    "Sei un bastardo, un porco bastardo."
    "Ma smettila."
    "Non ti sto tirando un pugno ora solo perchè penso sia inutile."
    "Si, certo."
    "Anny, e tu, che pensi? Come mai così silenziosa?"

    Si avvicinò a me ma Bill lo fermò quando superò i due passi in avanti. Ero molto spaventata.

    "Non osare avvicinarti."

    Cercammo di andarcene ma i suoi compagni lo raggiunsero e ci accerchiarono.

    "Ora spiegami che vuoi fare?"

    Chiese Bill.

    "Volevo ricordarti che niente, ripeto, niente deve mettersi tra me e ciò che voglio."
    "Se lei è qualcosa che vuoi, non la avrai mai. Puoi fare tutto, ma ci sarò sempre io a proteggerla."
    "Ah si?"

    In due lo spinsero e gli diedero un paio di pugni, sicuramente necessari per lasciarlo a terra e passare ad occuparsi di me.
    Li guardai terrorizzata.
    Quattro ragazzi si stavano avvicinando mentre io continuavo ad indietreggare.
    Aveva cambiato compagnia Thies. Era diversa da quella del liceo.
    C'erano brutti ceffi davvero. Per questo mi preoccupai molto di più.
    Inciampai.

    "Basta così!"

    Era Bill.

    "Allontanatevi da lei"

    Corse verso di me e diede un calcio a due ragazzi che dopo, forse per paura di essere denunciati o perchè trovarono in lui qualcosa di diverso, scapparono.
    L'unico a rincorrerci fu Thies che non riuscì ad acchiapparci.
    Riuscimmo ad andare vicino casa di Andreas per riprendere fiato.

    "Amore come stai?"
    "No, tu come stai? Sei ferito..."

    Pensai che di nuovo ero stata io la causa di qualcosa che non ci fece stare in pace.

    "Sempre colpa mia."

    Lo abbracciai.

    "Scusami, scusami tanto."
    "Hey amore no. Non è così. Lui è malato. E' ossessionato da te capisci? Non sentirti in colpa perchè non c'entri."

    Mi guardò negli occhi.

    "Dai, andiamo a casa che mi disinfetto un po'."
    "ok..."
    "Loro non devono permettersi di avvicinarsi a te. Non devono toccarti. Dobbiamo andarcene di qui per come la vedo io..."
    "Ma..."
    "Sei troppo spaventata. Ne parliamo dopo se ti va."

    Sorrise e mi diede un bacio.

    "Per te farei di tutto. Un paio di lividi non sono niente"

    Lo strinsi forte. Non sapevo che fare senza di lui.
     
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    Capitolo 6
    Si ritorna ad Amburgo...


    Quando tornammo a casa tutti ci chiesero spiegazioni.
    Trovai i miei a casa di Bì. Era strano...

    "Come mai qui papà?"
    "Non si può passare a fare gli auguri di Natale?"
    "Oh certo."
    "Piuttosto, che è successo a voi?"
    "Thies."
    "Ancora lui! Senti cucciola forse è meglio se domani vai da Bill e ti trattieni lì. "
    "Io... volevo restare con voi qualche altro giorno..."
    "Ascoltami meglio di no. Sarà per un'altra volta. Ora dobbiamo cercare di portarti via da quel malato prima che se ne accorga. Domattina se per voi va bene?"

    Guardò Bill.

    "Per me va benissimo. Ora perdonatemi, ma devo andare a mettermi qualche cerotto."
    "Vengo con te."

    Lo aiutai con le ferite e andammo in camera.
    Chiusi la porta alle mie spalle.

    "Grazie, sono un fiasco a medicarmi."
    "Era il minimo. Litighi sempre con qualcuno per colpa mia..."

    Si avvicinò un po' e mi sollevò il viso.

    "Non penso di aver fatto male, se fossi rimasto fermo lì ti avrebbero... capisci che mi dai la forza di andare contro tutto e tutti? Quei ragazzi sono... pazzi e tu, anche se ti fossi ribellata con tutte le tue forze non saresti riuscita a scappare. Ti avrebbero violentata...
    Ascoltami amore, questi..."

    Disse indicandosi i graffi.

    "...non sono niente. Davvero. Non fanno nemmeno male."
    "Grazie. Ci sei sempre per me e io non so mai come ricambiare"

    Sorrise e mi abbracciò.

    "Ma tu ricambi sempre. Il solo fatto che continui a starmi vicino è un miracolo."
    "Continuo a starti vicino perchè, evidentemente, non posso vivere senza di te"
    "La mia cucciola"

    Mi diede un bacio.
    Intanto gli accarezzai la guancia.
    Gemette, forse gli avevo fatto male.

    "Scusa"

    Stava sanguinando.

    "Scusami"
    "No no tranquilla"

    Prese un fazzoletto e si tamponò il taglio.
    Lo guardai.

    "Che ti hanno fatto"

    Non finì nemmeno la frase che mi baciò.
    Sembrava non gli importasse però ero preoccupata per lui.

    "L'importante è che domani ti porto lontano da lui, oggi invece, tutti qui a pranzo!"

    Sorrise.

    "Anche i miei?"
    "Certo"
    "Oh che bello!"

    Lo stavo per baciare quando Gordon aprì la porta.

    "Ragazzi scusatemi, è pronto"
    "Oh ok veniamo subito"

    Il caso volle che mi sedetti tra Bill e Georg.
    Mangiai in totale silenzio, parlavo soltanto quando venivo interpellata e niente di più.
    Dopo pranzo andai a casa a fare le valige e Tom venne a darmi una mano.
    Gli raccontai tutto quello che era successo prima.

    "Oh ma non vi lasciano proprio in pace?"
    "Come vedi no. Bill non dovrebbe rischiare così tanto per colpa mia... mi passi quella felpa per favore?"
    "Ancora? Ma smettila su Anny! Se ti ama lo fa no?
    Ecco tieni."
    "Grazie. Beh però io non voglio che si faccia male in quel modo! Cioè hai visto come stava?"
    "Niente che un po' di baci non possano curare."
    "Intanto con un bacio gli ho riaperto una ferita"

    Rise.

    "Ma dai su. Che lui è contento di soffrire per mano tua"
    "Scemo!"

    Sorrisi.

    "Ho visto che Ari ha preso bene i festeggiamenti di ieri. Era felice come una Pasqua"
    "Eh in effetti... sono stato forse troppo dolce, si. Solitamente sono un po' più diretto però..."
    "Ma dai non fare l'orgoglioso che tanto lo sai di non essere poi chissà cosa..."

    Mi piaceva prenderlo in giro riguardo le sue abilità "notturne".

    "Come? Cioè pensi che il sottoscritto sia scarso?"
    "No no, non ho detto che sei scarso, ho detto che sei sugli standard"
    "Ah perchè Bill no?"
    "Bill è sopra!"

    Gli feci la linguaccia mentre mettevo una maglietta in valigia.

    "Non è vero."

    Risi.

    "No, è oggettivo."
    "Come fai a dire che è oggettivo? Mica lo provano tutti sai? Io non ci tengo proprio!"
    "Ma sei proprio tonto! Sto scherzando no?! Se ti vanti tanto e non hai mai avuto lamentele da Ari, perchè dovrei dubitare."

    Sorrisi.

    "E Bill?"

    Incrociò le braccia mentre io piegavo un paio di jeans.

    "Beh Bill è il mio ragazzo quindi penso che sia meglio. Sono di parte."

    Gli feci un occhiolino.

    "Con Georg poi ti sei chiarita?"
    "Io gliel'ho detto. Spero che non la prenda troppo male. Mi dispiace così tanto per lui..."
    "Tranquilla che gli passerà"

    Chiusi il bagaglio e lo misi vicino alla porta.
    Il giorno dopo sarei tornata ad Amburgo.
    Lontano dalla mia città e dai miei genitori.
    Cosa portava a fare l'ossessione per qualcuno?! Mi stupivo sempre di più di quanto Thies fosse così cattivo.
    Addirittura sarei "scappata" dalla mia città per colpa sua.
    Sperai che almeno lì ci fosse un po' di pace in più.
     
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    Capitolo 7
    Mi dai un bacio?


    Il giorno dopo tornammo ad Amburgo.
    Mi dispiacque lasciare così i miei genitori ma, secondo loro dovevo farlo.
    Partimmo nel tardo pomeriggio e arrivammo prima del previsto quindi, decidemmo di andare un po' in giro.
    Mettemmo piede in casa alle ventidue circa.
    Arianna e Tom erano ancora a Loitsche, quindi, avevamo tutta la casa per noi.
    Naturalmente sarebbero tornati tutti il giorno dopo.
    Era la cosa che più mi spaventava.
    Georg e Bill da soli, senza di me che moderassi la situazione.
    Mi balenavano delle idee in testa...

    "Amburgo con la neve è meravigliosa"
    "Tutto meraviglioso tranne il pattinaggio, non sono estremamente portato"
    "Ma no te la sei cavata bene!"
    "Ma ho preso una botta forte sulla guancia"
    "Si... sei caduto proprio di faccia a terra"

    Sorrisi ricordando la caduta clamorosa che aveva fatto prima alla pista di pattinaggio.

    "eh uff... però... se mi dai un bacio lì, penso che guarirò."

    Mi guardò e porse la sua guancia.
    Era proprio tenero.
    Gli diedi il bacio.

    "Ecco si si, sto meglio"

    Sorrise.

    "Anche se..."
    "cosa?"
    "Mi fa malissimo anche il collo. Tu non hai idea."
    "Ma dai..."
    "No è vero. Ma se mi darai un bacino starò bene. Promesso"
    "Su"
    "Dai"

    Mi fece gli occhioni dolci.

    "Va bene, figurati se mi devi pregare per ricevere un bacio"

    Lo baciai.

    "Meglio?"
    "Uhm... un po'."

    Si mordicchiò le labbra.

    "E tu me ne dai uno?"
    "Si!"

    Ridacchiai.
    Subito dopo si avvicinò e me ne diede uno.

    "Ecco..."
    "Domani hai impegni?"
    "Registrazione fino a tardi"
    "Oh capisco"
    "Cercherò di tornare da te il prima possibile."
    "Tranquillo, me la cavo io"

    Sorrisi, poi mi si accese una lampadina.

    "Amore posso venire con te domani? Non ho nulla da fare e, se non do fastidio, potrei iniziare a rivedere il sito"
    "Oh tesoro brava! Sei un genio! Si si certo, solo che ci dobbiamo alzare presto."
    "Fa nulla tranquillo"
    "Se andassimo a letto tardi, o meglio, se ci addormentassimo tardi per te non sarebbe un problema?"
    "No, certo che no"

    Mi guardò.
    Avevo capito che avrebbe voluto concludere il discorso che aveva iniziato con me la vigilia.

    "Sai che io..."
    "Dimmi"
    "Beh non voglio essere opprimente e, spero di non esserlo..."
    "So cosa desideri e lo vorrei tanto anche io. Non sei opprimente, anzi, mi riempi sempre di attenzioni che mi piacciono tanto ma..."

    Mi baciò.
    Ricambiai.
    Stava per togliersi la maglietta ma lo fermai.

    "Amore perdonami ma non avevo finito la frase."
    "Scusami, scusami tu"
    "Vedi io non... posso... "
    "Non puoi?"
    "Ho le... ehm..."
    "Aaaah, ops..."
    "Scusami.."

    Rise.

    "E ti scusi per qualcosa di così naturale?"
    "Beh... si..."
    "Ma su amore!"
    "Ma mi sono quasi finite. Ce la fai ad aspettare qualche giorno?"
    "Ma certo tesoro mio"
    "Grazie."

    Non era vero.
    Inventai il fatto delle mestruazioni perchè non me la sentivo.
    Era come se ciò che era successo con Georg mi frenasse.
    Povero Bill.

    "Però so che non possiamo... ma se ti va di farmi un po' di coccole a me fa tanto, tanto piacere!"

    Sorrisi.

    "Oh certo. Dai vieni qui."

    Mi avvicinai.

    "Ma sei proprio la mia cucciola."

    Sorrise.

    "Sdolcinato?"
    "Nah, è bello"

    Tra baci, carezze e coccole varie si fece mezzanotte.

    "Direi che dovremmo andare a nanna."
    "Si lo penso anch'io"
    "E' un po' tardi considerato che domani dobbiamo alzarci presto."
    "Eh si dai."

    Mi alzai dal divano e spensi la TV.
    Prima però una notizia al telegiornale attirò la mia attenzione: il giovane Adam Schmidt arrestato per spaccio di droga due mesi fa, minaccia di tornare all'opera dopo la sua scarcerazione.
    Guardai Bill e spinsi in bottoncino del telecomando.

    "Ora non ti farà più del male"

    Sorrisi.

    "Andiamo?"
    "Si si... è il "ritorno sulle scene" che mi preoccupa"
    "Se l'hai allontanato non potrà più chiederti di comprare roba sua no?"
    "Si ma non fa solo quello e ha brutti contatti. Bisogna stare attenti. Non sai quanta gente del "nostro mondo" conosce..."
    "Ma noi non ci facciamo mca intimidire da lui no?"
    "No, per ora."
    "Bravissimo"

    Gli diedi un bacio.

    "Dai andiamo che domani sarà una giornata dura..."
    "Eh si."

    Spensi la luce e andammo a dormire.
    Pensai subito che la giornata successiva sarebbe stata pesante; non solo per il lavoro che mi avevano chiesto di fare, anche per Georg, che continuava a perseguitare i miei pensieri.
    Sperai che gli fosse passata, che avesse capito che era solo un amico per me.
     
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    Capitolo 8
    La resa dei conti...


    Ore 8:00 - 27/12/2008

    Il rumore insopportabile della sveglia mi costrinse a mettermi in piedi.
    Sentii il profumo del caffè e il rumore della doccia.
    Bill era lì.
    Andai in cucina e presi il latte, ci misi dentro un po' di caffè, giusto per tirarmi un po' su, e bevvi velocemente.
    Scelsi i vestiti da mettermi e mi diressi verso il bagno per prendere la spazzola.
    Aprii un po' la porta ed entrai nella stanza.

    "Scusa amore mi serve la spazzola, sai dov'è?"

    Uscì dalla doccia.
    Piccolo e malefico provocatore.

    "Non saprei io non l'ho vista"
    "Ah..."

    Cioè non poteva farmi agitare così.
    Non ne aveva mica il diritto.
    Decisi di scappare prima di compiere azioni avventate.

    "Ehm... io...vado di là..."

    Aveva già infilato i jeans mentre me ne andai.
    Mi prese per il polso e mi abbracciò.

    "Sai che non mi muoverei da qui se tu potessi stare con me..."
    "La stessa cosa per me. Purtroppo capita"

    Sorrisi, ancora vicina a lui.

    "Mi devo muovere per forza?"
    "Se fosse per me starei sempre così. Uff, meglio che mi metta la maglia..."
    "ok..."
    "Amore mio però dovresti staccarti un attimino"

    Mi allontanai subito.
    Stavo solo pensando.
    Mi piaceva tanto sentire il calore del suo corpo.
    Mi sentivo protetta...

    "Ops ehm... scusa"
    "Ma no tranquilla"

    Sorrise e indossò la maglietta.

    "Io inizio ad andare in studio, tu raggiungici quando puoi."
    "Arrivo subito"

    Mi diede un bacio veloce e scappò in studio.
    Lo raggiunsi dopo una ventina di minuti.
    Uno dei produttori, Dave Roth, mi chiese di seguirlo per iniziare a mettere a nuovo il sito.
    Mi portò in una stanza piena di oggetti sofisticati e computer forniti di programmi particolari.

    "Ecco, puoi utilizzare quello che desideri"
    "Grazie signor Roth, preferisco usare il mio pc. L'ho portato solo perchè c'è il programma che utilizzzo sempre quindi spero che per lei non sia un problema."
    "No assolutamente. Per oggi pomeriggio mi piacerebbe vedere solo l'index del sito. Se piace a tutti magari ti prendiamo nella squadra. Bill ci ha parlato molto bene di te, quindi mi aspetto meraviglie"

    Sorrise.

    "Ci sarà Natalie a farti compagnia"
    "Oh che bello! Grazie per... l'opportunità."
    "Ma tranquilla, ci serviva proprio un grafico competente."

    Chiuse la porta mentre io accesi il pc.
    Bussarono circa cinque minuti dopo.

    "Posso?"

    Era Natalie.
    Le aprii subito.

    "Ciao Natalie!"
    "Ciao Anny cara!"

    Ci abbracciammo.

    "Mi hanno detto che ti sei attivata per il sito"
    "Beh si, devo buttare giù qualche idea"
    "Bravissima. Io invece sto un po' qui a farti compagnia dato che per ora non ho nulla da fare e sentire i ragazzi che bisticciano mi innervosisce"
    "Litigano?"
    "Spesso, si. In questo periodo meno, pechè con la registrazione del disco sono un po' tutti d'accordo."
    "Aaah capisco, meglio così"

    Mi guardò mentre aprivo il programma.

    "Oggi Georg..."

    Appena nominò il suo nome raggelai.
    Speravo che mi dicesse qualcosa di positivo: ad esempio che aveva trovato una ragazza! Perchè no?

    "... sta un po' giù. Si nota molto. Non parla come al solito ed è sempre pensieroso."
    "Chissà cosa sarà successo..."

    Abbassai lo sguardo.

    "Sa che sono qui?"
    "No, non so se lo sa. Devi dirgli qualcosa?"
    "EHm... no. Solo che mi dispiace per lui."
    "Spero non sia successo qualcosa alla sua famiglia"
    "Eh si, speriamo di no"

    Silenzio.
    Continuai a lavorare sul sito per tutta la mattina.
    Finalmente feci una piccola pausa per il pranzo.
    Andai a trovare i ragazzi.
    Mi accompagnò David Jost.

    "Ragazzi, ecco, forse, la nuova designer del sito!"

    Entrai nella stanza, un po' imbarazzata.

    "Spero che vi piaccia. Sono a metà della home. Per oggi pomeriggio dovrei aver finito"

    Bill si avvicinò.

    "Come va? Sei stata sola sola per tutto questo tempo?"
    "No no, è stata con me Nat"
    "oh bene. Chissà cos'ha Georg. Non vuole dirci nulla"

    Mi guardò. Era davvero triste, per causa mia.
    Sembrava gli avessi spezzato il cuore.
    Poverino.
    Tom mi mise una mano sulla spalla e avvicinò le sue labbra al mio orecchio.

    "Non l'ha presa proprio bene."

    Annuii intristita.

    "Meglio... meglio che torni al lavoro."

    Bì mi fermò.

    "E un bacio non me lo dai?"
    "Certo"

    Sospirai e glielo diedi.

    "A dopo"
    "A dopo"

    Corsi nella stanza e mi chiusi lì dentro fino alle diciotto.
    Finita la homepage chiamai Dave e David.
    Rimasero contenti di quello che avevo prodotto e abbastanza colpiti. Mi affidarono l'intero sito e la moderazione del forum ufficiale. In teoria avrei dovuo amministrare, anche se avrei avuto l'appoggio di altre ragazze da me scelte per aggiornare.
    Firmai un contratto per diventare designer.
    Lavoravo per loro ed ero entrata nella squadra.
    Mi sembrò una notizia eccezzionale anche perchè avrei potuto mantenermi gli studi da sola, senza l'aiuto dei miei genitori.
    Questa bella notizia fu subito spenta da un'altra.
    Sentii delle voci, probabilmente stavano discutendo.
    Andai a vedere.
    Bill e Georg.

    "Georg ci spieghi cos'hai? Stai suonando malissimo oggi. Purtroppo stai rallentando tutto. Se ci spieghi che succede troveremo una soluzione insieme, siamo un gruppo no?"
    "La cosa ti riguarda relativamente Bill."
    "Mi riguarda?"

    Rimasi vicina alla porta.

    "Mi..."
    "Ti?"
    "Mi sono innamorato della tua ragazza, di Anny."
    "Cosa?"
    "Si. Le ho già parlato, le ho già detto quello che provo per lei."
    "E quindi?"

    Si alzò e si avvicinò a lui.
    Stava perdendo la calma.

    "Ha detto che per lei siamo solo amici."
    "Perchè lei!?"
    "Perchè? Non lo so il perchè! Vuoi che ora motivi anche i sentimenti che provo per qualcuno?"

    Erano tesi entrambi.
    Uscirono dalla sala e mi incontrarono.
    Bill mi guardò deluso.

    "E così lui ti faceva la corte e non mi hai detto nulla!"
    "Io non ho detto nulla per evitare che succedesse quello che sta succedendo ora."
    "Le conseguenze sarebbero state meno gravi sicuramente se me lo avessi detto."
    "Meno gravi?"
    "Non capisco come possa essere un gruppo, se si fa tutto alle spalle degli altri."

    Tutti si avvicinarono a noi tre.

    "Georg..."
    "Si Anny. Non posso tenere nascosto ciò che provo."
    "Potevi fartela passare. Sai che sta con me. Inutile continuare ad andarle dietro."
    "Bill come cazzo ragioni? La gelosia è normale ma non esagerare."
    "E chi esagera. Non ritengo giusto il fatto che abbia saputo la cosa solo adesso. Chissà da quanto me lo tenevate nascosto. Non è normale in un gruppo, non lo è. Io punto tutto sulla fiducia e la lealtà e voi che fate? Me lo tenete nascosto"
    "Bill, capisci che sarebbe stato peggio se te lo avessi detto. Devo dirti la verità? Ok, se alla vigilia ti avessi raccontanto tutto, sareste stati l'uno contro l'altro e, con Thies di mezzo, ti saresti innervosito di più."

    Silenzio.
    Tutti gli altri rimasero fermi.

    "Trovatevi un sostituto per ora. Non canterò uno straccio di testo fino a quando non si rimettono le cose a posto."

    Prese la giacca e se ne andò.
    Georg mi guardò.

    "Non puoi mollare il gruppo così"
    "Io non mollo il gruppo, mollo le persone che si sono prese gioco di me."

    Corse verso casa.
    Poco dopo pensai che, se non avessi messo a posto io la situazione, sicuramente sarebbe solo peggiorata.

    "Georg, scusami se ti ho fatto soffrire ma non... non può funzionare. Devo andare."

    Andai a casa.
    Bussai alla porta.
    Mi ricordai quando Bill mi lasciò, quando Thies lo obbligò a lasciarmi.

    "Bill apri la porta"

    Mi aprì.

    "Ascoltami, sai che io non ti farei mai del male, lo sai."
    "Se mi tieni nascoste anche solo queste piccole cose, come pretendi che lasci perder tutto in uno schiocco di dita."
    "Ti rendi conto che stai buttando all'aria tutto quello che avete costruito? I tokio Hotel sono un gruppo, l'hai detto anche tu, non quattro persone distinte. Non puoi mollare così. Non puoi bloccare tutto per uno stupido litigio"

    Forse gli avevo aperto gli occhi sulla grande cazzata che stava per commettere.

    "Ti prego, cerca di capirmi. E' colpa mia se Georg si era innamorato. Cosa c'entri? Non c'era motivo che te la prendessi tanto con lui. Prenditela con me."

    Cercai di prendermi tutta la colpa per evitare che continuasse la lite tra loro.
    Silenzio.
    Tirò un respiro profondo.

    "Scusami, hai ragione. Non me la prenderei mai con te. Mi dispiace per Georg."
    "Vai da lui..."

    Mi lanciò un'occhiata veloce e uscì da casa.
    Tornò dopo un'oretta.

    "Tutto sistemato"
    "Questo è l'importante"
    "Perdonami amore. Non mi sono controllato."
    "Non preoccuparti, io non l'ho detto solo perchè sapevo che ti saresti innervosito..."
    "Si, si hai fatto bene."

    Sorrisi e lo invitai a venire vicino a me.
    Avevo capito che si sentiva in colpa quindi evitai di marciare sulla faccenda.

    "Vieni amore..."

    Si sedette vicino a me.
    Lo abbracciai.

    "Ti amo."
    "Anche io e scusami ancora"
    "Non scusarti con me, non preoccuparti, basta che hai risolto con Gè"

    Lo baciai. Penso avesse bisogno di un po' di coccole, per essere tirato su.
    Ci stendemmo sul divano.

    "Quindi, è un mio pensiero eh, non avevi niente?"
    "Io... ehm... no. Solo che ero turbata per Georg e quindi..."
    "Si, capisco"
    "Mi dispiace"
    "No, non fa niente. Volevo farti un invito ufficiale."
    "A me?"
    "Si certo! Per festeggiare la tua entrata nel team no?"
    "AAAAh certo"
    "Si, si si. Avevo pensato che potremmo passare la fine dell'anno insieme, soli soletti, con una cenetta al lume di candela..."
    "Oooooh mi piacerebbe molto. Mi devo mettere in tiro quindi?"
    "Io sarò elegantissimo"

    Sorrise.

    "beh allora devo esserlo anche io"

    Si avvicinò tanto che il suo naso toccò il mio.

    "Ti amo"
    "Anch'io"

    Le nostre labbra si unirono di nuovo.
    Non vedevo l'ora che arrivasse il 31.
    Dopotutto mancavano solo tre/quattro giorni...
     
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    Capitolo 9
    Nonostante fosse dicembre...


    Ore 7:30 - Amburgo, studio di regstrazione - 31/12/2008

    Che sonno.
    Dovevo fare delle altre pagine per il sito e avevo già qualche idea.
    Avevo chiesto a David se potevo allontanarmi da lavoro poco prima di pranzo perchè sia io che Arianna volevamo prepararci per la serata.
    Il 29 vennero a trovarmi i miei, secondo me anche per vedere dove e come mi ero sistemata.
    Rimasero soddisfatti e Kasimir contribuì ad addolcirli.
    Verso mezzogiorno lasciai lo studio con Ari e andammo da una sua amica estetista.
    Ci rinchiudemmo lì per circa tre ore.
    Volevamo essere proprio belle per loro.
    Mentre ervamo per strada a cercare un vestito nuovo e possibilmente poco costoso, chiacchierammo un po'.

    "Beh tesoro, stasera cenetta romantica?"
    "Si, si si. Cenetta romantica. Dopo quello che è successo con Georg, ci vuole un po' di tranquillità"
    "Eh si..."
    "E tu?"
    "Ha detto che mi farà una sopresa. Ma so come va a finire..."
    "Ma a te va sempre?"
    "Beh, no. Ad esempio tre giorni fa gliel'ho detto e lui non ha insistito proprio"
    "Perchè insiste?"

    Ridacchiò.

    "No no, solo che quando vorrebbe e gli dico di no, a volte fa il musetto"

    Sorrisi.

    "è cambiato proprio Tom. Non era così prima. Sono proprio contenta per voi"
    "grazie cara. Oggi però devo essere meravigliosa! Stasera lo voglio io. E lo costringo se non gli va"

    Scoppiammo a ridere.

    "Non penso che rifiuti di fare l'amore con te. Figurati"
    "Beh sai, non si sa mai, dopo la mezzanotte naturalmente"
    "E' normale. Prima si festeggia, poi ci si ama no?"
    "Bravissima. E tu stasera?"
    "Cosa?"
    "Che hai intenzione di fare?"
    "Di solito non ci penso cioè, se poi viene fuori qualcosa di più non lo so, spero di si"

    Sorrisi.

    "Beh allora, per puntare un po' di attenzione su di te e attirare il ragazzo dobbiamo trovare un vestito bello scollato"
    "Non troppo per favore."
    "Nah traquilla, giusto il necessario"

    Sorrise ed entrammo in un negozio poco distante.
    Tornammo a casa alle sette. Fortunatamente non c'era nessuno nella parte di Tom, quindi ci piazzammo lì.
    Ari mi aiutò a sistemarmi dato che l'appuntamento era previsto per le 20.30
    Avevo preso un vestito nero con le maniche di tulle che scivolavano sulle spalle, abbastanza scollato, corto e aderente, diciamo che metteva in risalto la mia magrezza, le curve erano proporzionate.
    Non avevo badato solo a quello; Ari mi disse che ci sarebbe voluto anche un occhio di riguardo per l' "underwear".
    In effetti aveva ragione.
    Infine lasciai i capelli sciolti e mi truccai un po' con giusto una mano di eye-liner.
    Ari mi disse che stavo benissimo, perfetta dovunque, anche se non mi ritenevo affatto così.
    Bussai alla porta che divideva le due case alle otto e trenta precise.
    Mi aprì pochi secondi dopo.
    Non sapevo come descrivere la sua bellezza quella sera.
    Era vestito semplicemente e indossava poche catenine, ma mi affascinò di più.
    Aveva apparecchiato e inondato la casa di candele bianche.
    Non aveva acceso la luce ma si vedeva bene.
    Sul tavolo c'era un piccolo vaso con una grande rosa rossa dentro.
    Si avvicinò e mi guardò dall'alto in basso.
    I suoi occhi brillarono.

    "Sei perfetta"
    "Anche tu"

    Scosse un po' la testa, come se volesse uscire da uno stato di imbambolamento e sorrise.

    "Bene, premettendo che non ho preparato tutto tutto io, escludi il dolce, potremmo accomodarci."
    "Ti sei dato da fare con le candele! Che atmosfera romantica"
    "grazie! Si e dato che manca la musica, prima di cenare, vorrei..."

    Rimasi in silenzio.
    Cantò per me 1OOO meere, una delle canzoni più dolci che, ogni volta, mi scioglieva il cuore.
    Quando finì mi abbracciò.

    "Purtroppo non posso cantare mentre mangio quindi..."
    "Mi va benissimo così, tranquillo."

    Sorrisi.
    Poggiai la testa sulla sua spalla mentre mi stringeva.

    "Come fai ad essere così speciale?"
    "Mi chiedo la stessa cosa con te"
    "Sei bellissima, dolce, con un carattere meraviglioso, cosa voglio di più?"
    "E tu sei bellissimo, dolcissimo e con un dono stupendo, quindi, penso che siamo pari"

    Quando mi avvicinai cercai di rimanere lucida dato che stavo già andando avanti con la mente.
    Decisi di allontanarmi e andare a cena, sennò la serata sarebbe finita prima.
    Non pensavo che Bill fosse così bravo a cucinare.

    "Amore ma sei stato bravissimo."
    "Nah, un corso di cucina accellerato su internet mi ha aiutato"

    Mi fece un'occhiolino.

    "Ecco il dolce"
    "Ohh cioccolata! Che buona!"

    Sorrisi e staccai con la forchetta un pezzetto dalla fetta di torta che mi aveva dato.
    Era divina.

    "Mmmmh che buona. Io adoro il cioccolato!"

    Sorrise.

    "Anche io, è una delle cose migliori dopo la pizza."

    Ridemmo.

    "Sono le undici e mezza, fra poco scatta l'anno nuovo"
    "Eh si."
    "Che ne dici di chiamare i nostri parenti ora? Così poi dopo possiamo stare tranquilli senza l'ansia di doverlo fare."
    "Si! Bravissimo! Allora inizia tu, io aspetto che finisci e chiamo i miei"
    "Benissimo"

    Prese il telefono.
    A mezzanotte meno dieci avevamo finito.
    Tolsi le ultime cose dal tavolo e mi sedetti sul divano di fronte a lui.

    "Manca poco"
    "Penso sia arrivato il momento di farci gli auguri"
    "Si, hai ragione"
    "Ti auguro un anno pieno di soddisfazioni, gioie e felicità. Una buona dose di fortuna e una salute di ferro. Speriamo vada meglio di questo."

    Sorrise.

    "Io ti auguro degli studi brillanti, serenità, salute e soprattutto, spero che voglia rimanere ancora al mio fianco"
    "Io rimarrò al tuo fianco, per sempre"

    Lo guardai.

    "Manca... un minuto"

    Tirai un respiro.
    Non ero agitata, non ce la facevo più ad aspettare.
    Mi attraeva tutto di lui: dall'aspetto, la voce, i movimenti, anche il suo profumo. Tutto.

    "Che succede?"
    "no no niente..."
    "10...9...8...7...6...5...4...3...2...1... Buon..."

    Non gli feci finire la frase e lo baciai.
    Non se lo aspettava proprio, però ricambiò.

    SPOILER (click to view)
    Gli tolsi la maglia.
    Sentivo le sue mani sui fianchi, spostarsi.
    Abbassò lentamente la cerniera del vestito.
    Si fermò un attimo.
    Mi portò in camera, dove me lo tolsi io mentre lui provvedè ai pantaloni.
    Mi baciò di nuovo, solo che scese un po', prima il collo e poi la spalla.
    Lo condussi sul letto.
    Avevo caldo, nonostante fosse dicembre.
    Mi accarezzò il braccio e si allontanò un attimo, guardandomi.

    "Ti amo"
    "Ti amo anche io"

    Le mie mani percorsero la sua schiena, per fermarsi poco sopra i boxer.
    Mi sbottonò il reggiseno.
    Dopo poco tempo eravamo senza vestiti sotto le lenzuola.
    Pensai che fosse la cosa più bella che potesse capitare tra due innamorati.
    Il momento in cui diventano una cosa sola, due anime che si uniscono e, soprattutto, si rispettano.
    Non so quanto tempo passò.
    Eravamo esausti entrambi.
    Si lasciò cadere vicino a me.

    "Ti ho...fatto male?"
    "No no tranquillo."


    Respirò profondamente e mi abbracciò.
    Vidi che il cielo si stava schiarendo. Eravamo stati svegli per tutta la notte.
    Chiuse gli occhi e poco dopo anche io.
    Ci addormentammo.
    Alle dodici e mezza circa mi svegliai di colpo a causa di un incubo che avevo avuto. Non ricordavo quello che avevo sognato ma era stato brutto, tanto che mi rimase quella sensazione.
    Bill aprì gli occchi.

    "Hey amore tutto bene?"
    "Si si, ho avuto un incubo"
    "Stai bene adesso?"
    "Si, non preoccuparti"

    Mise le mani sui fianchi e mi portò vicino a lui.

    "Riposati, se sogni di nuovo svegliami"
    "Va bene, grazie"

    Mi baciò dolcemente.

    "Tranquilla."

    Poggiai la mano sul suo petto mentre lui mi coprì un po'.

    Era arrivato il primo giorno dell'anno.
    Chissà cosa sarebbe successo.
    Beh, di certo l'avremmo passato tutto, o gran parte, a letto ad amarci.
    Ci bastava solo quello...
     
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    Capitolo 10
    Vorrei stare così per sempre...


    01/01/2009 - Amburgo - ore 13:00

    Aprii gli occhi, anche se non ne avevo proprio voglia.
    Guardai Bill che fissava il vuoto mentre mi accarezzava il braccio.

    "Buon giorno amore"
    "Ciao tesoro"

    Gli diedi un bacio sulla spalla.
    Sorrise.

    "Sei bellissima"
    "Anche tu, davvero."
    "Non mi abituare troppo a notti così dolci sennò ne divento dipendente..."
    "Oh ma a me non dispiacerebbe"

    Sorrisi.

    "Sei stato... meraviglioso."
    "Anche tu tesoro, sei così tenera che mi sembri fragile. Avevo paura di farti male."
    "Oh no tranquillo. Non mi hai fatto nulla. Solo che il tempo è passato in fretta vero?"
    "Si, verissimo. Potrebbe essere un pretesto per ripetere l'esperienza"

    Sorrise.

    "Certo"
    "Beh forse è meglio che vada a preparare la colazione, oppure il pranzo, dato l'orario"

    Ridacchiò.

    "Oh no no, non ti allontanare."
    "Ma..."

    Lo baciai.
    Ricambiò e scivolò sotto le coperte.

    "Chissà che ha fatto Tom alla fine"
    "Ah non lo so..."
    "Arianna è sempre così contenta quando ne parla. Sono davvero innamorati"
    "Eh si. Ma noi di più"

    Risi.

    "Probabile..."

    Gli accarezzai più volte il braccio.
    Respirò profondamente.

    "Spero che stia bene con me."
    "Io sto benissimo con te. E' quando manchi che non va..."
    "Ecco amore vedi... se finiamo il disco in tempo, poi ci sarà la promozione e dopo il tour e non so come..."
    "Non fa niente, direi di pensare ad ora. Pensa solo a quello che stiamo vivendo ora. Quando si presenterà il problema lo affronteremo"
    "Si, hai ragione."
    "Pensa che ora siamo solo noi due..."

    Mi diede un bacio, infilando la mano tra i miei capelli.
    Si allontanò un po'.

    "Posso..."
    "Cosa?"
    "Posso baciarti di nuovo?"

    Sorrisi.

    "E me lo chiedi...?"
    "Beh si, perchè se tu non vuoi..."
    "Non devi farti assolutamente problemi"

    Si avvicinò e me ne diede un'altro.

    "Ti amo tanto"
    "Anche io amore"

    Mi guardò.

    "Mentre riposavi, stavo pensando che tu sei l'unica ragazza con cui mi sento così bene. Ti giuro che quando ti avvicini è... speciale quello che sento.
    Quanto tempo ho passato a cercarti e quanto devi aver sofferto per colpa mia. Mi auguro con tutto il cuore che quest'anno sia più tranquillo dello scorso appena passato."
    "spero soltanto che non accada tutto quello che è successo. Non voglio trascorrere di nuovo momenti così brutti."
    "Su questo puoi starne certa. Ci sarò sempre per te."
    "Mi dispiace ma... io.... non credo."

    Abbassò lo sguardo.
    Gli alzai il viso con la mano.

    "No amore non te la devi prendere. Intendo dire che tu sarai impegnato e non potrò seguirti purtroppo. Devo rimanere qui."
    "Mi dispiace. Avvolte vorrei essere un ragazzo normale."
    "Tu lo sei, fai soltanto un lavoro particolare..."

    Sorrisi.
    Le sue braccia mi avvolsero.

    "Amo abbracciarti, amo sentirti così vicina..."
    "E io amo riceverli questi abbracci. Ogni singolo momento che li compone è meraviglioso, sempre."
    "Ti ho già detto che ti amo?"
    "ti ho già detto che ti amo anche io?"

    Mi baciò.

    "Amore, non hai freddo vero?"
    "No, vicino a te no."
    "Che bel primo dell'anno. Il più bello di tutta la mia vita."
    "Oh amore, anche per me."

    Sbadigliai.

    "Sei stanca?"
    "No, solo che vorrei fare ancora un po' il bradipo."
    "Oh per me va bene."

    Si avvicinò un po' e poggiai la testa sul suo petto.
    Chiusi gli occhi abbandonandomi al suo profumo mentre lui mi accarezzava i capelli.

    "I tuoi capelli sono stupendi."

    Risposi semplicemente accarezzandogli la guancia.

    "Vorrei rimanere così per sempre. Solo te e me sotto le lenzuola, nessun'altro, la luce del sole e il silenzio."
    "Che meraviglia... lontani da tutti i problemi..."

    Mi diede un bacio sulle labbra poi scese sul collo e sulle spalle.
    Tom piombò nella stanza aprendo la porta seguito da Simone e Gordon fuori.
    Menomale che Bill, mentre si apriva la porta, aveva preso la coperta e tirata a sè, sennò veramente mi sarei sotterrata viva.

    "Hey ragazzi che ci fate ancora a..."

    Si guardò intorno.
    C'erano i vestiti per terra.
    Bill lo uccise con lo sguardo mentre io ero diventata rossa come un pomodoro.
    Simone se ne andò subito appena capì.

    "...letto"
    "Tom... chi ti ha autorizzato ad entrare qui senza bussare?"
    "Scusa eh! Pensavo..."
    "non devi pensare. Bussa e basta."
    "Che ne sapevo che stavate facendo sesso!"
    "Non stavamo facendo un bel niente. E per tua informazione non abbiamo fatto sesso..."

    Incrociò le braccia.

    "...abbiamo fatto l'amore."
    "E' lo stesso."
    "NO!"
    "Senti..."
    "Sparisci, mi vesto e vengo dilà."
    "Rompi palle."
    "Rompi palle sarai tu, che ti impicci sempre."

    Chiuse la porta.
    Bill si vestì velocemente.

    "Amore vieni con calma. Scusami per Tom. Sai com'è. Non ti ha vista nessuno..."

    Forse aveva notato che ero arrossita.

    "No no... ehm... vai tranquillo."
    "Non preoccuparti"

    Mi baciò e uscì dalla stanza...
     
    .
  15. ‚Dì
     
    .

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    CITAZIONE (‚annì»TH; @ 22/6/2010, 23:08)
    "...letto"
    "Tom... chi ti ha autorizzato ad entrare qui senza bussare?"
    "Scusa eh! Pensavo..."
    "non devi pensare. Bussa e basta."
    "Che ne sapevo che stavate facendo sesso!"
    "Non stavamo facendo un bel niente. E per tua informazione non abbiamo fatto sesso..."

    Tesorì ti giuro che ancora non riesco a smettere di ridere : ) hahah xD

    Va beh... .-.
    Ho riletto gli ultimi capitoli, perchè stavo un po' indietro...
    E devo dire che più o meno me lo aspettavo da Georg.
    Solo che non pensavo fosse cosi carino... insomma, non come Ties però.

    Il mio prefrito?
    Decisamente Phantomrider *-*

    E' bellissimo... :wub:

    CITAZIONE
    Un solo bacio di addio gli basta poichè senza di lei non può vivere.
    Di addio si, perchè lui deve andare...

    Stupenda, questa parte... :cuore:
    Ti giuro, potrei mettermi a piangere rileggendolo. *.*

    Ok, ora devo andare a controllare le targhette ù.ù
    hihihi ; )

    Ciaa amorììì, continua presto.
    Ok?!
    Un abbraccio, Ti voglio tanto bene.
     
    .
42 replies since 27/5/2010, 21:51   271 views
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